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I principi di base di una cucina sana.

in News 17 Dicembre 2018

Cari lettori, oggi voglio darvi qualche piccolo ma utilissimo consiglio su come organizzare la nostra cucina per una cucina sana.

Non starò ad elencare pentole e pentolini, mestoli, di cui immagino siate già dotati. Parlerò di attrezzature per trattare con facilità alcune preparazioni importanti.

La macchina del pane, un pratico frullatore, della centrifuga, dello spremiagrumi, della yogurteria ecc.. prendete nota ora che si avvicina il Natale!

Questi macchinari, servono a trattare e manipolare nel modo più semplice e possibile gli alimenti, senza alterarli, senza impoverirli di sostanze nutritive.

Se si mangia semplice e pulito la fame si autoregola e si può mangiare a sazietà senza alcun limite particolare se non quello del buon senso. Una volta tolti di mezzo tutti i falsificatori di sapore (zucchero, sale, glutammato, dado), i piatti incominceranno a risplendere di luce propria!

Una cucina che non prevede cotture eccessive, soffritti, additivi è per forza di cose una cucina semplice. Ma non per questo priva di gusto.

 

 

GLI INGREDIENTI DA ELIMINARE

ZUCCHERO!

Nemico numero uno del nostro dimagrimento. Deve essere eliminato e con esso tutto ciò che ne contiene sotto forma di zucchero (saccarosio) aggiunto. Via quindi zucchero bianco e di canna, i biscotti zuccherati (e anche quelli con la dicitura “senza zucchero” perché se leggiamo bene gli ingredienti lo zucchero compare con un altro nome!), via succhi zuccherati, piselli e mais in scatola ecc..

 

EDULCOLORANTI ARTIFICIALI

Aspartame, acesulfame, saccarina, ciclammati. Tanti studi ne definiscono la cancerogenità. Sono potenti stimolatori della fame e vanno dunque evitati con decisione.

Caramelle, chewing-gum, gommine lavadenti, prodotti diet, light, zero.

 

FARINE RAFFINATE (pane, pasta, riso)

Ai primi anni del 900 il pane era praticamente “nero”, ovvero integrale. Duro da masticare a causa della sua componente di fibra. Poi abbiamo scoperto la possibilità di ottenere farina bianca, per rendere il prodotto più commestibile e inoltre per la sua facile alterabilità e quindi poco appetibile da roditori e insetti, si diffuse a macchia d’olio.

Scegliere l’integrale ha una serie di motivi:

  • Contenuto proteico 3-5% contro 12-14% (nell’integrale)
  • Contenuto in fibra 1-2% contro 8-10% (nell’integrale)
  • Contenuto in ferro da 5 a 20 volte maggiore
  • Contenuto in calcio 2 volte maggiore
  • Contenuto Vit.B2 5 volte maggiore

 

MARGARINA, GRASSI VEGETALI IDROGENATI, GRASSI FRITTI, RAFFINATI

Da eliminare completamente! Prima di tutto perché il processo di idrogenazione crea dei composti che il nostro corpo non riconosce e che rendono difficile la metabolizzazione e imbottiscono di nichel ogni nostro pasto che si basi su cibi “industriali”.

Uno studio di Lichenstein del 1999 ha documentato l’effetto peggiorativo sul colesterolo LDL dell’assunzione di diversi tipi di grassi idrogenati.

Pensate che nemmeno i batteri vogliono saperne! E dunque la conservabilità di un biscotto pieno di margarina è tripla rispetto a quella di un biscotto fatto con del buon burro.

 

COLORANTI, CONSERVANTI, ESALTATORI DI SAPIDITA’, GLUTAMMATO

Il glutammato! Che viene aggiunto in grandi quantità come “insaporitore” in molte carni conservate, nei piatti pronti, nelle salse, nei dadi da brodo.
Molte cellule nervose hanno dei recettori specifici per il glutammato. Sono recettori che permettono al Sodio di entrare nella cellula aumentando l’eccitabilità e un lavoro del 2003 (Hermanussen) ha correlato l’assunzione di glutammato con l’obesità.

Sull’inutilità dei conservanti e coloranti non vanno spese molte parole. Se stiamo cercando di cucinare da soli, approfittiamo di farlo in modo sano e il più possibile naturale.

Il conservante lo metteremo se dovessimo vendere il nostro piatto a qualcuno che lo mangi tra 6 mesi, noi lo consumeremo stasera o al massimo domani.

Impariamo a usare gli ingredienti veri e a riscoprire il vero sapore che hanno!