Mangiare bene e Mangiare sano..
Concetti che sembrano non andare tanto d’accordo, se c’è l’uno non può esserci l’altro. La “gastronomia”, l’arte di rendere appetibili i cibi, perché queste due cose non possono coincidere ?
Il cucinare lo si fa per rendere più gradevole quell’alimento, ma sopratutto per renderlo anche più digeribile, per far si che il nostro corpo lo assimili senza avere poi dei problemi legati alla digestione ecc..
In passato, la medicina antica e medievale si fondava su un principio: ogni essere vivente possiede una sua “natura” dovuta alla combinazione di quattro elementi : il caldo, il freddo, il secco e l’umido. L’uomo si definisce in perfetta salute quando nel suo organismo questi elementi sono equilibrati, se uno di esse prevale sull’altro è indispensabile ripristinare l’equilibrio con accorgimenti opportuni.
E qui entra in campo l’arte della cucina. Se un certo alimento è sbilanciato dalla parte del “caldo”, bisognerà modificarlo o almeno accompagnarlo con ingredienti “freddi” e cosi via. Un esempio classico? Il prosciutto con il melone! La dietetica medievale ritiene che alcuni tipi di frutta ritenuti freddi (esempio appunto il melone) siano da “riscaldare” con alimenti caldi (in questo caso il prosciutto).
Ecco che nasce l’abitudine di questi accostamenti gastronomici che nel tempo sono diventati poi tradizionali e conservati fino ai giorni nostri.
Come l’utilizzo delle salse, che messe in contatto con le carni hanno lo scopo di bilanciare e riequilibrare la natura di quell’alimento per renderlo appunto più gustoso e appetibile.
Quindi si può mangiare bene mangiando sano! Grazie al lavoro e allo studio dell’alimento, della cottura, dei sapori, per rendere più appetibile quel piatto, per risvegliare dei segnali del nostro organismo, far produrre quei succhi responsabili della cosiddetta “acquolina in bocca”.
Il piacere al servizio della salute.
Bibliografia: Il pentolino magico, Massimo Montanari